Gamification a lavoro: 5 consigli per applicarla per te e il tuo team

blue and yellow board game

La gamification sul lavoro è uno strumento potente che può essere utilizzato per creare nuovi obiettivi e motivare il vostro team. Può essere applicata in modi piccoli e semplici, ma per farla funzionare ci vuole anche un po’ di pratica. In questa guida scoprirete alcuni dei modi più comuni in cui le aziende utilizzano la gamification per mantenere i dipendenti impegnati e motivati.

Alcune brevi considerazioni prima di inziare:

Come funziona la Gamification

Con la Concentrazione, il Divertimento e con i Premi.

Concentrazione:

Il lavoro è una cosa seria, ma lo è anche il gioco: non quello dei bambini che imitano, ma quello dell’adulto che mette la passione in una attività. E la passione porta uno stato di flow che aumenta la concentrazione. Quindi se pensi che la gamification per il lavoro sia una cosa ridicola, immagina te e i tuoi dipendenti iper-concentrati su quello che state facendo pensandola come uno strumento che ti aiuta, e non un ostacolo. Attenzione però a questi due casi:

A. Stai cercando un modo per astrarti dal lavoro e diventare un automa? Fa più male che bene, quindi qui fai una riflessione ulteriore e valuta se è questo quello che vuoi.

B. Il tuo team non funziona e vuoi velocizzarlo? Prima di provare la gamification fai un’analisi con noi sul workflow, perché il problema potrebbe non derivare dalla “svogliatezza” del team ma da un’organizzazione troppo complessa del flusso di lavoro. In questo caso contattaci qui!

Divertimento:

Il gioco ha un altro elemento fondamentale oltre alla concentrazione, ed è il divertimento, che riduce il carico di stress sulle attività. Chiaramente, un preventivo al cliente o una call di vendita non sono un gioco, in cui se si perde si ricomincia da capo, sta a te decidere quali delle tue attività vuoi “gamificare”. Certamente però può farti bene prendere i fallimenti come insegnamento e non come la fine della tua attività, perché nel gioco si migliora sempre senza piangersi addosso!.

Premi:

La parte più efficace del processo è il rinforzo, che aumenta la dopamina e ti rende felice.
I premi spesso devi darteli in autonomia, a meno che non hai una piattaforma che li preveda, e qui entra in gioco la fantasia: bacheca a punti, medaglie, un trofeo da far girare per mettere un po’ di (sana) competizione nel team. Un esempio? ”Trovare 20 clienti in un mese” e “Preparare un preventivo in mezz’ora” sono attività a cui puoi assegnare un premio.

Passiamo ora ai consigli effettivi:

Gamification con il Time-tracking

Se hai mai giocato a un gioco di corse e conosci i time-trial sai di cosa parlo. Completare un task, nel modo corretto, in un box di tempo delimitato. Ok, non si tratta di battere un record, anche per non sprecare energie, ma di darsi un tempo limite per aiutare a non distrarsi, premiandosi con una piccola pausa dopo. Un po’ come la tecnica del pomodoro, con una pausa di 5 minuti ogni 25, ma puoi personalizzarlo come vuoi. Ecco un esempio:

“Devo preparare un report ma non ho voglia, mi metto un timer di 30 minuti che suona terribilmente fastidioso in ufficio, e voglio stopparlo in tempo.”

Una minaccia inizialmente, ma fidati che poi diventa un gioco! E se hai un team, puoi inserirlo come metodologia di lavoro con pause ufficiali e momenti di svago aggiuntivo (o addirittura premiare il dipendente della settimana o del mese con un bonus produttività).

Questo serve anche a valutare i dipendenti, mentre si divertono oltretutto.

To-Do-List: non completarle, scrivile meglio invece

Se ci metti tutti i progetti in corso, senza dividerli per microtask e per giorni, ti sembrerà infinita e ti demotiverà. Ti è già successo, vero? Prova invece a creare una To-Do-List più completa in generale e ad assegnare al giorno specifico le attività, in modo oggettivo come se le assegnassi a dei tuoi sottoposti: è inutile caricarti di lavoro se sai che è un compito impegnativo. Rischi solo di demotivarti se lasci i task in sospeso.

Email: Inbox Zero e Categorizzazione

La gestione delle email è un’attività terribile e noiosa, vero?

Bene: usa questo metodo per affrontarla e cambia la prospettiva: categorizza per colori o per tag le email e smaltiscile in alcuni momenti delineati. Puoi tenere la visualizzazione sulle email non lette per aiutarti, e smaltire le email come task o cancellare lo spam ti farà sentire più leggero/a.

Attività di Team Building: servono davvero?

Alcuni potrebbero pensare che le attività di Team Building rientrino nella gamification, ma attenzione attenzione all’illusione del Team Building esterno all’azienda. Portare all’orienteering il tuo team a spese dell’azienda o farli stare bene in ufficio così spontaneamente escono a cena insieme hanno lo stesso valore, con la differenza che se devi fare la prima attività probabilmente c’è un problema.

Un ambiente di lavoro divertente e giusto crea un team building spontaneo con momenti di aggregazione e “stressa” meno i tuoi dipendenti, che non cercheranno quindi di compromettersi agli occhi del capo a vicenda. Quindi attenzione al carico di lavoro, alla comunicazione interna e alle preferenze che potrebbero mettere a rischio il benessere quotidiano dell’azienda.

Quando invece il problema è dovuto a risorse problematiche, queste vanno affrontate e rimosse perché non fanno bene all’azienda.

Dopamina: impara a staccare e crea la tua routine

Queste tecniche aumentano talmente tanto la produttitivà da diventare un problema per chi non riesce a spegnere il cervello. In quel caso, bisogna inserire dei freni manuali con 2 tecniche.

  1. Full Immersion inversa: escludi gli elementi di gioco e non portare ad esempio l’inbox zero fuori dall’orario di lavoro togliendo le email spam. Come fare? Se hai le email sul telefono, togli le notifiche dopo l’orario di lavoro (utilissime le Full Immersion di iOS).
  2. Impara a staccare dal lavoro: una routine di “stacco”, che può includere fitness, passeggiate, hobby può aiutare, e per i casi più estremi consiglio la Mindfulness. O un pisolino, a volte aiuta ugualmente.

Come possiamo aiutare la tua azienda?

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